SERAVEZZA. “Ho atteso qualche giorno prima di rispondere alla nuova uscita dei rappresentanti provinciali di Lucca e Massa-Carrara dell’Idv a proposito delle attività estrattive del marmo. Ho atteso nella speranza che, relativamente al testo pubblicato, qualcuno si preoccupasse di correggere l’evidente confusione di luoghi geografici e di proposte politiche e amministrative che con quell’intervento, purtroppo, si viene a creare.” A scrivere è il sindaco di Seravezza Ettore Neri.

“In mancanza di altri mi tocca provare nuovamente a spiegare, con la speranza di risultare più chiaro rispetto al passato, ai rappresentanti politici dell’Idv, Fiorini e Fruzzetti, qual era e quale rimane il senso della proposta alla Regione Toscana sottoscritta da me e dagli altri tre sindaci della Versilia Medicea nel dicembre scorso.

“L’assunto da cui partono Fiorini e Fruzzetti è un articolo pubblicato su Il Secolo XIX dal noto scrittore Maurizio Maggiani. L’autore è prestigioso e autorevole, uomo di grande cultura, di straordinaria sensibilità e di grande credibilità.

“Non è mia intenzione mettere in dubbio ciò che egli afferma, ma è, comunque, mio dovere affermare che personalmente stento a riconoscere, nella descrizione di Maggiani, quel particolare tratto delle Alpi Apuane che si affaccia imponente sulla pianura e sulla marina versiliese.

“Non riesco, per quanto mi sforzi, a identificare, per nostra fortuna, le Apuane seravezzine e stazzemesi nell’appello disperato di Maggiani ad ‘interrompere questa inaccettabile carneficina di fauna e flora delle nostre montagne’, così come non ritrovo nel nostro territorio ‘il quadro desolante di abbandono nel quale versano le nostre preziose montagne’ cui fanno riferimento Fiorini e Fruzzetti.

“È evidente che, con molta probabilità, Maggiani si riferisce ad altre situazioni delle Alpi Apuane, con altre storia, altro impatto dell’attività estrattiva, altre normative territoriali e di conseguenza urbanistiche, altri quantitativi di volumi estratti.

“Se è così, domando, perché non avere il coraggio della chiarezza e della trasparenza? Perché privarsi dell’intelligenza e della forza di saper distinguere? Perché citare malamente, a fine intervento, una lettera, quella dei Sindaci della Versilia, appunto, che non ha affatto, come contenuto fondamentale, l’intento di richiedere ‘alla Regione di aprire nuove cave sul nostro versante’? Probabilmente non avremo risposta a queste domande.

“Tuttavia a me preme mettere in evidenza, intanto, che la posizione del Comune di Seravezza è scritta in modo chiaro e distinto nel nostro programma elettorale del 2011 e nelle susseguenti Linee di Mandato del Sindaco e che questa posizione, alla quale fedelmente ci atteniamo, è stata sottoscritta e votata anche dall’Idv di Seravezza.

“Ma soprattutto, per tornare al contenuto della lettera inviata alla Regione, voglio ricordare che essa prende le mosse dall’esigenza di tutelare quel bene storico, sociale ed economico, per la nostra terra, che è l’artigianato lapideo, critica l’esperienza del Distretto Lapideo, propone la valorizzazione delle nostre pietre ornamentali e traccia, per la specifica realtà del manifatturiero versiliese, una ipotesi di rilancio impostata sulla qualità.

“Richiede per questa strategia l’attenzione della Regione nel favorire, per i nostri artigiani, la reperibilità della materia prima e denuncia il fatto che ‘la gran parte del materiale estratto nel comparto apuano viene venduto, in grandi partite, grezzo e non trasformato su mercati esteri’. Nella lettera si propongono, inoltre, il modello della filiera territoriale; l’utilizzo del nostro marmo nei capitolati pubblici; l’avvio di un’azione coordinata tra produttori e istituzioni per il rilancio del prodotto; lo snellimento burocratico delle norme del Parco delle Alpi Apuane e, solo in questo contesto, la riapertura di nuove cave in Versilia: evidente che dicendo ‘riapertura’ non ci si riferisce a siti ‘vergini’, ma a cave già coltivate in passato e dalla elevata valenza qualitativa.

“La nostra lettera si concludeva con un appello alle istituzioni sovraordinate e ai parlamentari di zona affinché tutti si attivassero per non far scomparire una straordinaria specificità della nostra storia e della nostra economia come il manifatturiero lapideo.

“In definitiva, mi pare che ancora una volta la propensione alla polemica abbia sopraffatto la necessità di ragionare in veste di amministratori consapevoli e responsabili; che ancora una volta si sia preferito marcare le divergenze e nascondere le marcate convergenze delle proposte. De gustibus…

“Per quanto ci riguarda, a Seravezza proseguiremo il nostro impegno per attuare gli indirizzi programmatici con i quali ci siamo rivolti agli elettori del nostro Comune.”

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